“L’ammontare del credito d’imposta fruibile dalle imprese per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (dpi) anti Covid sarà reso noto soltanto dopo la pubblicazione del provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, atteso per il prossimo 11 settembre. Un altro provvedimento tutto italiano, che rende l'ammontare del contributo aleatorio e variabile in proporzione al numero di domande inviate e all'entità delle istanze trasmesse. Eppure, tutte le imprese italiane, di qualunque dimensione, hanno dovuto adeguarsi alle prescrizioni normative. È dunque facile prevedere che la percentuale inizialmente annunciata del 60 per cento di rimborso delle spese sostenute fino ad un ammontare massimo di 60 mila euro, sarà in realtà di gran lunga inferiore”. “Sorprende che per l'attribuzione del credito d'imposta in questione sia stato stabilito un termine di ben cinquanta giorni, dal 20 luglio ad inizio settembre. Tra l’altro tale termine collima con la scadenza (non più prorogata) per il versamento delle imposte del modello dichiarativo Redditi 2020, nonché con altre scadenze…Una decisione poco funzionale da parte dell'Agenzia delle Entrate, che riserva a migliaia di professionisti che – è bene ricordarlo – svolgono la propria professione al servizio del Paese. Tutti gli ordini commercialistici e di categoria chiedono un confronto partecipato al Ministero per stabilire una opportuna riorganizzazione delle scadenze fiscali, a partire dalla proroga dei versamenti per le imposte dirette”.