In tutti i momenti di passaggio della nostra vita abbiamo avuto bisogno di consiglieri. Pensiamo alle prove superate con successo, agli esami passati, ai grandi cambiamenti che abbiamo attraversato. Quasi mai nelle svolte camminiamo completamente soli. Per vincere una gara non basta essere dei bravi atleti, serve avere accanto un buon allenatore: una figura capace di avere il quadro della situazione, in grado di prepararci per la sfida più vicina con lo sguardo anche ai traguardi più lontani. La corsa, poi, la vince il singolo, ma la vittoria quasi sempre è qualcosa che si costruisce in modo sapiente e calibrato.
Lo stesso vale per le tappe che segnano la vita di un’azienda, in particolare per i momenti di trasformazione, in cui l’impresa per svilupparsi cerca le risorse necessarie a scommettere sul futuro.
Pensiamo alle operazioni di fusione e acquisizione, quelle che tecnicamente si chiamano M&A: sono il momento in cui la società si apre all’esterno per raccogliere capitali e ripartire con un progetto più ambizioso di crescita ed espansione. E in questi momenti, come quando si prepara una corsa, la preparazione non può essere lasciata al caso.
L’advisor finanziario commerciale e fiscale entra in gioco in questa fase: come l’atleta abituato a correre necessita di un preparatore tecnico, così l’azienda alle prese tutti i giorni con il suo core business ha bisogno di un consigliere che la accompagni nelle operazioni finanziarie.
Una guida che coordini le diverse figure in campo e faccia da tramite tra la società e i fondi interessati ad acquisire una parte dell’azienda. Non solo: nel percorso di accompagnamento in operazioni finanziarie straordinarie come quelle di M&A, una componente fondamentale della consulenza è anche la valutazione.
Ma come si sceglie un buon valutatore? La prima risposta che verrebbe da dare è il numero di operazioni che una società di consulenza finanziaria ha all’attivo, ma limitarsi solo all’aspetto quantitativo può rivelarsi in realtà insufficiente. Il mestiere dell’advisor che deve dare un valore a un’azienda è complesso e per farlo bene serve un mix di ingredienti diversi: da una parte c’è l’esperienza, in termini di quantità di operazioni, ma anche di qualità, track record e approccio al cliente.
Per tutti questi motivi, quando pensiamo al consulente finanziario ci piace parlare di “finanza karmica”:un’attività che prende forma in un percorso condiviso con l’azienda e che guarda sempre in modo primario alla sua identità, che ascolta, supporta, trasforma, ma in continuità con la storia passata dell’impresa. È la linea che pensiamo riesca meglio a valorizzare un’azienda, la sua storia e i suoi progetti futuri. Sia nella negoziazione con i fondi di investimento, sia nel delineare le prospettive che le operazioni di M&A aprono per le società con il coraggio di guardare lontano.